La tartaruga marina comune è ora in una buona situazione

28/02/2025

Per vari decenni, la tartaruga marina comune (Caretta caretta) ha avuto seri problemi di conservazione, soprattutto nel Mediterraneo. Malgrado le misure di conservazione adottare negli anni ’80, l’impatto delle catture accidentali, congiuntamente a gravi alterazioni degli habitat, soprattutto dei siti di riproduzione lungo le coste, mostravano un rapido declino della specie. La IUCN, per anni, ha mantenuto la valutazione di uno stato di pericolo per la specie. Anche se molti aspetti della sua vita continuano a rimanere poco o nulla conosciuti (principalmente le migrazioni), l’azione congiunta della sensibilizzazione generalizzata, le misure di conservazione e le attività di protezione attiva dei siti di nidificazione hanno fatto sì che la tartaruga marina comune potesse recuperare la propria popolazione. Tutti i survey aerei condotti sia dall’ICCAT (per il tonno rosso) che da ACCOBAM (per i cetacei) hanno mostrato frequenti avvistamenti della specie. Gli effetti concomitanti del cambio climatico, che hanno causato l’innalzamento delle temperature delle acque anche nelle parti più settentrionali del Mediterraneo, favorendo la deposizione delle uova della tartaruga comune anche in spiagge della Liguria e del Nord Adriatico, hanno contribuito alla nuova e positiva situazione. Attualmente, la IUCN considera la popolazione mediterranea di tartaruga comune (Caretta caretta) come Low Concern (https://iucn.org/sites/default/files/2022-06/conservation_of_mediterranean_turtles_in_the_mediterranean_sea_en.pdf ). Anche in questo caso, le azioni positive sinergiche dell’uomo e della natura hanno avuto l’effetto di riportare una specie minacciata ai livelli dell’attuale sicurezza per il futuro. 

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