Tursiomed

Tursiomed: il più grande progetto di ricerca sul tursiope nel Mar Mediterraneo

 

È il più grande progetto di ricerca sullo stato di conservazione del tursiope nel Mar Mediterraneo con 25 enti di ricerca da 6 paesi Mediterranei. Tursiomed è finanziato dalla Fondazione Blue Planet – Virginia Böger Stiftung e coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova Onlus, con la partecipazione di WWF Svizzera Italiana e il patrocinio di ACCOBAMS (Agreement on the Conservation of Cetaceans in the Black Sea, Mediterranean Sea and contiguous Atlantic area).

Il progetto ha l’obiettivo di valutare lo stato di conservazione del tursiope Mediterraneo, ampliando la rete di collaborazione tra i diversi enti di ricerca. I singoli enti condivideranno i propri dati (punti di avvistamento della specie oggetto dello studio e degli altri Cetacei, dati fotografici per la foto-identificazione degli individui attraverso i marcaggi naturali della pinna dorsale) sulla piattaforma www.intercet.it, ideata e gestita dalla Fondazione Acquario di Genova per Regione Liguria all’interno del progetto GIONHA.

Grazie al progetto Tursiomed, che ha una durata triennale, la comunità scientifica avrà a disposizione sulla piattaforma i dati relativi a oltre 17.000 avvistamenti raccolti dal 2004 a oggi che consentiranno di analizzare la presenza e la distribuzione del tursiope a livello Mediterraneo, valutare la consistenza numerica delle diverse sottopopolazioni, il tipo di connessioni esistenti tra le stesse e fare una stima di abbondanza di questa specie a livello Mediterraneo.

Il tursiope (Tursiops truncatus) è un delfino dall’aspetto robusto, diffuso in tutti i mari del mondo, fatta eccezione per le zone polari e sub-polari. È regolarmente presente nel bacino Mediterraneo dove trova il suo habitat privilegiato in corrispondenza della piattaforma continentale. Ha un comportamento residente ed è in grado di sviluppare tradizioni locali per sfruttare al meglio le risorse del territorio di residenza. Il tursiope viene considerato “vulnerabile” dalla IUCN con particolare riferimento alla popolazione Mediterranea. Le principali minacce derivano direttamente o indirettamente dall’attività dell’uomo, principalmente il sovra sfruttamento delle risorse ittiche, l’inquinamento della catena trofica, il deterioramento e la frammentazione dell’habitat.

 

Gli istituti di ricerca coinvolti

Italia: Fondazione Acquario di Genova Onlus, Università degli Studi di Genova (DISTAV), Tethys Research Institute, Ketos, Oceanomare Delphis Onlus, CIMA Research Foundation, Accademia del Leviatano ONLUS, CE.TU.S. Research Center, Università di Pisa, MareTerra Onlus, Associazione CRAMA, SEA ME Sardinia onlus, Associazione Me.Ri.S.

Spagna: Bottlenose Dolphin Reasearch Institute (BDRI), Alnilam Research and Conservation, SUBMON.
Turchia: MARINE MAMMALS RESEARCH ASSOCIATION/DENİZ MEMELİLERİ ARAŞTIRMA DERNEĞİ, Istanbul University and Turkish Marine Research Foundation.
Francia: EcoOcéan Institut, GECEM, Association BREACH.
Grecia: Tethys Research Institute, Gaia Research Institute Onlus, Thalassa Ricerca e Formazione
Slovenia: Morigenos
Tunisia: Tunisian Dolphin Project

 

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