Garbage Patch State

ALL’ACQUARIO DI GENOVA UNA TAVOLA ROTONDA SUL “GARBAGE PATCH STATE”

Lunedì 4 dicembre l’Acquario di Genova ospita un’importante tavola rotonda sul tema dell’inquinamento da plastica negli oceani con Maria Cristina Finucci, fondatrice del Garbage Patch State riconosciuto come Stato dall’UNESCO nel 2013. L’incontro è organizzato nell’ambito della mostra “An Ocean Free of Plastic”, ospitata dall’Acquario fino al 10 dicembre in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e la Fondazione Acquario di Genova Onlus .

La tavola rotonda sarà aperta da Beppe Costa, Presidente di Costa Edutainment e Nicola Costa, Presidente Fondazione Acquario di Genova Onlus e moderata da Antonio Di Natale, Segretario Generale della Fondazione Acquario di Genova Onlus. Coinvolgerà i referenti di importanti soggetti nazionali e internazionali che si occupano di tematiche ambientali: Kathleen Salyer, Vice Direttore dell’Ufficio della Conservazione e Recupero delle Risorse presso l’Environmental Protection Agency (EPA) del Governo statunitense, Antonello Ciotti, Presidente di COREPLA, Serena Carpentieri, Responsabile Campagne Legambiente, Henrik Beha Pedersen, fondatore e Amministratore Delegato di Plastic Change, Maria Cristina Finucci, fondatrice del “Garbage Patch State”, Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità WWF Italia, Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo.

La tavola rotonda si svolgerà il 4 dicembre alle ore 16 presso l’Auditorium dell’Acquario di Genova ed sarà aperta al pubblico.

 L’incontro ha lo scopo di promuovere il dibattito su una delle sfide globali prioritarie inserita dall’ONU tra gli Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile da perseguire entro il 2030.

Ogni anno enormi quantità di rifiuti plastici vengono scaricati nell’oceano: uno degli esempi più tipici è rappresentato dalle bottiglie di plastica che possono permanere in un ambiente salato fino a 400 anni. In alcune aree la quantità di plastica è cinque volte maggiore rispetto a quella del plancton ed è stato calcolato che queste, in aggiunta alle zone con alta concentrazione di rifiuti plastici decomposti, formano un’area pari a quella dell’Africa. Esistono cinque isole galleggianti di plastica negli Oceani per una superficie complessiva di oltre 15,9 milioni di chilometri quadrati (fonte The Garbage Patch State). Il World Economic Forum sostiene che, senza alcuna azione significativa, nel 2050 nell’Oceano ci saranno più rifiuti plastici che pesci. Dallo scorso fine ottobre, l’Acquario di Genova ha dedicato in tal senso una vasca proprio alla “plastico-medusa” o Plasticobursa medusoides come ironicamente riportato nella didascalia, abitante di tutti i mari del mondo e spesso fonte di nutrimento, con conseguenti gravi problematiche per la salute o addirittura decesso di animali marini quali le tartarughe.

 A conclusione della tavola rotonda, verrà firmato un Protocollo d’intesa con il Garbage Patch State per sancire l’impegno comune in progetti che contribuiscano fattivamente a migliorare la situazione ambientale relativa alla presenza della plastica in mare e sviluppare attività  per la sensibilizzazione e l’educazione del pubblico.

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